Diario del primo agosto 2025

La poesia del “saper-fare” mi incanta.

Da bambina andavo alle elementari Giovanni Pascoli, un giorno ci chiesero di sederci sull’erba. Mi rifiutai.

Indossavo la gonnellina di mussola leggera a fiori primaverili bianca e rosa che mia zia Pupi con grande premura aveva fatto per me ed un maglioncino di cotone fatto ai ferri con le trecce. Sono stata una bambina molto felice, qui nelle nostre campagne lombarde, nella zona dell’ “Albero degli Zoccoli” e molto amata, dai miei genitori e dalle mie zie, sempre presenti nella mia vita.

Mia mamma ha capito presto che ero un’Artista e così, semplicemente, mi ha lasciato fare.

Ho lasciato fluire tutta l’Arte che avevo dentro, in molti campi.

Sono diventata una cantante lirica, ho preparato molte voci, affrontato compositori e palcoscenici che neppure nei miei sogni esistevano.

Da bimba leggevo una fiaba: Biancaneve e Rosarossa.

Quando mia zia mi insegnava l’uncinetto, le dicevo, da grande faremo insieme la “sartoria Rosarossa” qui sotto, nel garage.

Nell’aprile 2024, la zia è mancata e ho accompagnato il suo amore sino all’ultimo respiro, per dirle il mio grazie, per restituire.

In questo intreccio di arte, memorie, poesia e immaginazione che è la mia vita, cerco sempre la leggerezza e cerco di restituire tutti i doni che ho avuto per Grazia dallo Spirito Santo. Ognuno di noi ne ha molti, ma vanno fatti fiorire …

Così, come i compiti delle vacanze estive, mi metto diligente a “far fiorire” le molte rose che ho ricevuto.

Ho iniziato a dipingere per meditare, perché avevo bisogno di un’arte silenziosa, accanto alla musica.

Ho scoperto che molti musicisti dipingono, perché un’Arte non viene mai da sola.

Attraverso questi dipinti su tessuto continuo a cantare il mio canto, a onorare i ricordi, a vivere intensamente.